Parola d’ordine: sicurezza!
Numerosi e graditi ospiti insieme ai quadri sindacali FIT hanno «popolato» il 10 e 11 dicembre scorsi, i saloni dell’Hotel romano dove si è svolto il nostro Convegno: «Professionalità e responsabilità sociale. Costruiamo il nostro futuro».
Si è trattata di un’occasione utile per fare, prima, il bilancio del lavoro svolto nel corso del 2014 e, poi, a tracciare le linee dell’attività sindacale che il prossimo anno impegnerà la Federazione.
Alla presenza del Viceministro dell’Interno, Sen. Filippo Bubbico e dell’On. Alberto Giorgetti, abbiamo dimostrato che molto è stato fatto, sia in materia di tabacchi che di giochi, ma che molto è ancora da fare, per quanto riguarda la sicurezza nostra e delle nostre famiglie durante lo svolgimento del nostro lavoro.
Stare dietro il bancone di una tabaccheria è diventato un mestiere pericoloso e così non dovrebbe essere. Ecco perché è importante cercare di garantire, con ogni mezzo, la sicurezza nostra e di chi in tabaccheria entra con fiducia.
Ora, finalmente, a coronare l’incessante lavoro svolto nel corso degli anni dalla FIT, affinché le Istituzioni si rendessero conto dell’importanza del nostro ruolo e dei pericoli che corriamo per garantire importanti entrate allo Stato, è giunta la firma del Protocollo quadro tra la Federazione Italiana Tabaccai e il Ministero dell’Interno per la prevenzione dei reati contro i tabaccai.
Una sottoscrizione esclusiva, tengo a precisarlo, che riconosce alla rete delle tabaccherie la sua fondamentale importanza ed a noi tabaccai la specificità ed il valore del nostro lavoro.
Una firma, insomma, che conferma la particolare attenzione del Governo e delle Istituzioni al problema sicurezza ed alla nostra categoria.
Allegato a questo numero trovate un esaustivo «Speciale» interamente dedicato alla due giorni che consiglio a tutti i colleghi di leggere con molta attenzione.
Così come ora mi piace, accantonando per un attimo le questioni sindacali, augurare a tutti voi ed alle vostre famiglie un Natale sereno ed un 2015 di salute e prosperità.
Auguri!
Giovanni Risso
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«Casini» bollati!
E chi l’avrebbe detto?
Questa settimana ne sono successe delle belle con i valori bollati e, di conseguenza, vi abbiamo subissato di newsletter FIT che hanno avuto tutte un unico fattore comune: le marche da bollo!
La cosa che comunque a me sembra importante è che, in un momento storico dove si sta smaterializzando la carta e tutto ciò che ne consegue di nostro specifico interesse, i tabaccai continuano ad essere una certezza.
Mi riferisco all’ultima novità che ha interessato il passaporto.
Come sapete è stata abolita la tassa di concessione governativa da 40,29 euro che vendevamo per il rilascio e il rinnovo annuale del documento.
Al suo posto è stato introdotto un «contributo amministrativo» di 73,50 euro da pagare solo al momento del rilascio.
Il fatto curioso è che non è stato stabilito «dalla legge» come dovesse essere pagato questo nuovo «costo amministrativo» e, quindi, si è creata un’inaspettata incertezza Questure che non sapevano che «contrassegno prendere» e tabaccai che non potevano vendere più la marca per passaporto.
Poi, si è diffusa la notizia «andate dai tabaccai e fatevi stampare il contrassegno da 73,50 euro o l’integrazione se avete già quello da 40,29 euro».
Sembra quindi che il Ministero dell’Interno abbia deciso con coraggio di fare incassare questo nuovo costo del passaporto proprio tramite noi tabaccai, facendoci stampare il nuovo contrassegno.
Nel frattempo è anche aumentato il Contributo Unificato che ha spiazzato le Cancellerie dei tribunali che non avevano idea dell’aumento, prese come sono dalle nuove imminenti novità che interessano dal 30 giugno la macchina della Giustizia Civile.
Ma la «chicca» con la quale voglio concludere riguarda la questione dell’aggio sui valori bollati.
La partita si riapre e non è detta l’ultima. Insomma, ora la norma con la quale l’Agenzia delle Entrate aveva giustificato la riduzione dell’aggio sul servizio di riscossione dell’imposta di bollo in modalità telematica non esiste più, dato che in sede di conversione è stata abrogata.
La prima mossa che abbiamo fatto è stata quella di richiedere subito all’Agenzia delle Entrate la riapertura delle trattative, ma nel caso in cui non ci diano ascolto siamo pronti a mettere in campo altri mezzi sindacali e giudiziari.
Per una più approfondita analisi delle varie tematiche, sul prossimo numero usciranno una serie di articoli dedicati ai... «casini bollati».
Giovanni Risso
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