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Non è, infatti, concepibile attuare misure puramente demagogiche come l’introduzione del pacchetto generico, con avvertenze sanitarie sovradimensionate, il divieto di utilizzo di ingredienti, di esposizione dei prodotti anche nei punti vendita in assenza di provate evidenze scientifiche sulla loro validità ai fini della lotta al tabagismo – sostiene il Presidente Nazionale FIT, Giovanni Risso – spalancando così le porte al contrabbando ed alla contraffazione”.

“Mai come in questo caso – sottolinea Risso - il rimedio sembra peggiore del male. Tanto più che il rapporto documentale RAND sul mondo del tabacco europeo, base del lavoro di revisione della Commissione, è in molte parti incompleto ed inesatto, per stessa ammissione di Bruxelles”.

Quando si elaborano politiche che possono incidere in modo drammatico su centinaia di migliaia di cittadini mettendo a repentaglio la stessa salute pubblica, bene che si vuole tutelare – insiste ancora il Presidente Nazionale della Federazione Italiana Tabaccai- occorre avere alle spalle solide basi scientifiche e documentali. Questo, finora, non è avvenuto e credo si debba anche dare maggior peso all’opinione dei cittadini europei, i quali, mi pare, dimostrano più buonsenso di tanti soloni fautori di uno Stato paternalista, che decide al loro posto su ogni aspetto della sfera privata”..

Il mio augurio –conclude Giovanni Risso - è che la DG Sanco non ci ignori e venga avviato un confronto costruttivo sulla revisione della Direttiva sul Tabacco, tenendo conto del contributo degli operatori della filiera, la cui esperienza nel campo è un fattore imprescindibile. Il sistema di vendita italiano, infatti, è un modello di best practice per tutta l’Europa. A patto che la Commissione voglia spendere un po’ di tempo per studiarlo meglio…”.

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