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La famiglia europea cresce: i «g7» del tabacco

cop 31 2022Come succede in ogni famiglia, il nuovo arrivato è accolto con gioia e trepidazione. Ed è proprio quanto accade nella nostra Confederazione Europea Dettaglianti del Tabacco, una famiglia di associazioni che rappresenta centotrentamila tabaccai di Italia, Francia, Spagna, Austria, Ungheria e Grecia e che si appresta ad accogliere a braccia aperte un nuovo membro effettivo.

Tra pochissimi giorni, a Dortmund, in Germania, dove si svolge l’annuale Fiera Internazionale dei prodotti del Tabacco ed accessori, l’evento più importante del mondo per il settore, la nostra Assemblea Confederale sancirà l’ingresso nella CEDT a pieno titolo della ProDiPresse, l’organizzazione professionale dei titolari di librerie ed edicole del Belgio.

Qualcuno, immagino, si domanderà cosa c’entra questa categoria con le tabaccherie? C’entra, eccome!

In Belgio, nell’immediato dopoguerra, questi esercizi, oltre ai prodotti editoriali, erano specializzati nella vendita dei prodotti del tabacco e nella raccolta del gioco pubblico. Con il tempo, anche supermercati e stazioni di carburante hanno ottenuto l’autorizzazione a vendere sigarette, trinciati, ecc.

Ora, complice la rigorosa politica di contenimento del tabagismo, il Belgio guarda di nuovo con interesse al passato per affidare ad una rete capillare e controllata la vendita dei prodotti sensibili. ProDiPresse, grazie alla lungimiranza del suo Presidente Xavier Derville, che ha studiato i nostri sistemi di vendita e le nostre caratteristiche, si è candidato da subito ad essere interlocutore privilegiato delle istituzioni per questo passaggio epocale nella distribuzione al dettaglio.

CEDT naturalmente sosterrà questo processo, convinta più che mai che il modello di una rete di vendita controllata e capillare, basata su licenze o concessioni, sia lo strumento più idoneo ad assicurare il raggiungimento degli obiettivi di tutela della salute e di gettito erariale.

Intanto, scherzando, ma non troppo, con un parallelismo alla situazione politico-economica internazionale, mi viene da pensare che ora siamo davvero i «G7» del tabacco.

Ma non siamo un club esclusivo. Possiamo sempre aggiungere un posto a tavola per chiunque in Europa sia disposto a collaborare seriamente per tutelare il lavoro e la professionalità dei tabaccai.

Mario Antonelli

La Voce del Tabaccaio

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