L’aggressività nuoce gravemente alla categoria

Se vivessi in una torre d’avorio, lontano dal mondo e dalle preoccupazioni, ecco, solo in questo caso potrei non sapere delle tensioni che si sono create negli ultimi mesi tra noi tabaccai ed i concessionari del gioco.

Ma io, prima che Presidente della FIT sono tabaccaio da molti decenni e proprio per questo conosco bene le forze che agitano la categoria.

Nessuna sorpresa quindi nell’apprendere che si sono aperti tanti piccoli fronti nei quali si discute incessantemente dei mali causati dai concessionari, dimentichi di quanto di positivo hanno prodotto per la categoria.

Indubbiamente, di ragioni valide, ce ne sono. Le medesime ragioni che abbiamo a più riprese rappresentato a tutti i concessionari.

Ed in particolare abbiamo rappresentato il nostro dissenso rispetto a pratiche commerciali eccessivamente aggressive. Pratiche che, da chiunque attuate, abbiamo sempre segnalato.

E tuttavia si configura aggressivo anche l’atteggiamento di taluni tabaccai nei confronti degli stessi concessionari. Atteggiamento che appare a volte sopra le righe, arrivando talvolta anche al penale nei «consessi social».

I social non sono luoghi al di sopra della legge ove tutto è consentito. E sia chiaro che non lo dice la FIT, ma la magistratura.

L’invito al buon senso lo rivolgo quindi tanto a tutti voi associati, quanto ai concessionari nelle persone che vengono a visitarci nei nostri esercizi.

E a voi associati rinnovo anche l’invito a partecipare alle riunioni sul territorio. Se ne fanno oltre 2.500 ogni anno. Partecipare per informarsi, partecipare per contribuire, partecipare anche per dissentire ma che sia un dissenso informato ed educato.

                                                                                                                                                                                                                                                                 Giovanni Risso