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Un mercato che non conosce crisi: quello illecito

cop 25 2019È stato appena pubblicato il Rapporto KPMG, commissionato da Philip Morris, sul mercato illecito dei prodotti del tabacco in Europa ed in Italia. Come temevamo, il dato che ci consegna sul nostro Paese lascia poco spazio all’ottimismo.

Infatti, in un anno la percentuale di prodotti illegali in Italia è cresciuta dello 0,7%, passando dal 4,8% del 2017 al 5,5% del 2018. Tradotto in soldoni, significa che lo Stato ha perso 730 milioni di euro in mancate entrate erariali ed a cascata tutta la filiera ha perduto decine e decine di milioni di euro, finiti nelle tasche di criminali ben organizzati e senza scrupoli.

Non ce lo possiamo più permettere, né noi, operatori del settore, né lo Stato, le cui casse sono sempre asfittiche.

Sarebbe però riduttivo e poco serio trattare la questione solo dal punto di vista economico e fiscale. In ballo c’è anche la salute dei consumatori, che accedono con relativa facilità a prodotti non soggetti ai rigorosi standard europei su qualità e sicurezza.

Occorre quindi uno sforzo congiunto di tutti, attori della filiera del tabacco, autorità di vigilanza e controllo ed istituzioni, per invertire il trend positivo di un mercato che sembra non conoscere crisi.

Le nuove regole europee su tracciabilità e rintracciabilità dei prodotti del tabacco sono un primo passo importante nella giusta direzione, ma serve un cambio di rotta ancor più incisivo su scala nazionale ed europea per poter contrastare più efficacemente il fenomeno.

Cominciando da casa nostra, ci permettiamo di suggerire una rapida revisione della norma che ha depenalizzato il reato di contrabbando fino a 10 kg, trasformandolo in illecito amministrativo. Pene più severe e misure di interdizione personale, applicate con gradualità, rispondono certamente meglio all’esigenza, condivisa da tutti gli Stati membri, di punire con rigore chi sottrae risorse all’Unione Europea.

Chiederemo con forza al Governo ed alle forze politiche di sostenere concretamente un mercato che assicura 14 miliardi di gettito attraverso una distribuzione controllata e neutrale. Vogliamo coerenza e rigore, senza più sconti per chi si fa beffe di una rete di vendita legale e professionale con inaudita arroganza, sbertucciando anche le politiche di tutela della salute pubblica e dei minori.

Lo abbiamo annunciato al Convegno di Napoli sul contrabbando in aprile, lo abbiamo urlato in piazza a Roma lo scorso 8 maggio. È quindi tempo che le istituzioni ci ascoltino e diano un segnale forte ai contrabbandieri.

In caso contrario, il Rapporto KPMG del prossimo anno conterrà dati ancor più preoccupanti. Per tutti.

                                                                                                                                                                                                                                                                     Giovanni Risso

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