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Studio Logista-Ipsos: risultati presentati a Roma

Logista, in collaborazione con Ipsos, ha presentato la seconda edizione dello studio «Prodotti da fumo e da inalazione: studio sul fenomeno dell’illegalità».

Per condurre la ricerca l’Ipsos ha effettuato delle interviste su un campione rappresentativo della popolazione italiana, con l’obiettivo di comprenderne le abitudini di acquisto e consumo. Sulla base di tali interviste, ha poi elaborato delle stime sui fumatori, vapers e pouchers (ossia sui consumatori di sigarette e di prodotti da fumo tradizionale, di sigarette elettroniche e di nicotine pouches. NdR) che hanno effettuato acquisti da canali non ufficiali, nonché sul volume e valore degli acquisti effettuati.

L’indagine si è concentrata sui canali non ufficiali di acquisto ed offre molti spunti di riflessione per un mercato che ha 9,8 milioni di consumatori di prodotti da fumo tradizionali (che restano il prodotto più acquistato) e circa 3 milioni di utilizzatori di prodotti da inalazione (stick da inalazione, sigarette elettroniche monouso e liquidi, nicotine pouches).

La dimensione economica di questo mercato è di circa 23 miliardi di euro, pari all’1% del PIL. Si tratta quindi di una quota significativa dell’economia del nostro Paese sulla quale, evidentemente, l’economia illegale, costituita dall’acquisto di prodotti da canali non autorizzati, ha un suo peso.

In particolare, l’obiettivo dello studio è stato quello di far emergere l’impatto in termini di volumi e valori di questo mercato illegale.

Vediamone i punti salienti.


Valore del mercato illegale e impatto economico

Il mercato illegale dell’utilizzo di canali non ufficiali nel 2024 ha raggiunto valori 1,2 miliardi di euro (circa il 5% del mercato totale dei prodotti da fumo e da inalazione). Questo si traduce in 610 milioni di euro di fatturato persi per le imprese e 660 milioni di euro di mancate entrate erariali per lo Stato.

Mentre si stima che la perdita occupazionale sia di 5.600 posti di lavoro.

Sempre in termini di valori, è da rilevare che l’acquisto di prodotti da fumo tradizionali tramite canali non ufficiali è quello che genera il valore più elevato, ma che la tipologia di prodotti maggiormente impattata dal fenomeno dell’illegalità è quella delle sigarette elettroniche e dei relativi liquidi che pesa per circa il 30% (per il tabacco tradizionale l’incidenza è del 3,1%).

Gli utilizzatori di canali non ufficiali

I consumatori che utilizzano canali non ufficiali per l’acquisto di questi prodotti sono circa il 12% dei fu­ma­tori/vapers, corrispondente a circa 1,5 milioni di persone.

In particolare, per i prodotti del tabacco tradizionale, gli acquisti illegali avvengono attraverso canali fisici, ossia rivenditori ambulanti e amici/conoscenti, mentre per i prodotti da inalazione si tratta di canali non ufficiali on line.

Un dato allarmante su questi consumatori è che la scelta del sito web si basa, in primo luogo, sulla varietà dei prodotti disponibili e solo successivamente procedono con il leggere le recensioni e poi con la presenza di un’autorizzazione di ADM; mentre sui canali non ufficiali fisici, i consumatori partono dalla convinzione che il venditore si sia rifornito di prodotto legalmente, ad esempio da tabaccherie, negozi specializzati, distributori automatici.

In buona sostanza, i consumatori ricorrono ad una strategia di giustificazione.

Infatti, sebbene in forma mediata, perché sono consapevoli di «sbagliare», ritengono tale atto comunque giustificabile con un’assenza di consapevolezza sulle reali implicazioni economiche e sociali, e con l’idea che ci sia una bassa probabilità di essere scoperti.

Per concludere

Questo secondo studio Ipsos e Logista mostra come il fenomeno dell’illegalità nel settore costituisce una minaccia significativa per tutta la filiera distributiva, per le tabaccherie, per lo Stato e per la salute pubblica.

Una situazione allarmante per la quale tutte le figure istituzionali e rappresentanti del settore ai quali è stato presentato, hanno sottolineato l’urgente necessità di rafforzare le misure di contrasto, il presidio della legalità e proteggere il tessuto sociale ed economico del Paese.

Tuttavia, deve trattarsi di un impegno congiunto tra Istituzioni, aziende e consumatori.

Solo così sarà possibile ridurre l’impatto dell’illegalità e proteggere la salute pubblica e l’economia legale

Smaltimento dei dispositivi elettronici

Lo studio sottolinea l’importanza della raccolta e del riciclo delle sigarette elettroniche esauste e dei dispositivi elettronici utilizzati per il tabacco senza combustione.

FIT, Logista e MASE (Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica) hanno ideato il progetto recycle-CIG creando un circuito organizzato di raccolta, recupero, riciclo e smaltimento di dispositivi elettronici. Obiettivo è quello di ridurre l’impatto ambientale e semplificare lo smaltimento per i consumatori e per tutti i soggetti convolti essere parte fondamentale di una strategia di sostenibilità.

Recycle-CIG è attivo in 30.000 tabaccherie e quasi il 70% degli user di prodotti da inalazione dichiara di conoscerlo e oltre l’80% lo giudica innovativo.

Ci sono però ancora dei margini di miglioramento verso i consumatori, soprattutto sulla consapevolezza sulle corrette modalità di smaltimento. Per cui, conclude lo studio, è importante continuare con le campagne di sensibilizzazione del servizio per farlo conoscere ad un pubblico più ampio.

La Voce del Tabaccaio

VDT numero 21 dell' anno 2025

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