Slot e scommesse: nuove proroghe all’orizzonte?
Si parla di due anni. Nello sfondo il riordino della rete fisica che tarda a venire.
Proroga sì, proroga no.
Rientra nel vivo la discussione politica e con essa anche quella relativa al gioco pubblico con vincita in denaro che, come ormai tutti sanno, è al centro dell’attenzione in vista del tanto atteso riordino del settore.
Visto l’impegno che il Governo ha riservato al settore online, che ha confezionato il decreto per il relativo riordino in poco più di sei mesi, sono in tanti ad aspettarsi che anche il settore fisico (la cui riforma completerebbe il titanico lavoro di riorganizzazione) stia per raggiungere una quadra.
Eppure nella stampa specializzata già è rimbalzata una parola che, ahinoi, il settore ha imparato a sentire continuamente negli ultimi dieci anni: proroga. Sembrerebbe, infatti, che nella prossima Legge di Bilancio possa essere inserita la proroga onerosa di 2 anni per il settore delle scommesse e degli apparecchi da intrattenimento.
L’indiscrezione è stata lanciata, prima di tutti, dal quotidiano «Il Messaggero», per poi rimbalzare appunto in tutte le testate che si occupano di gioco.
Secondo la stampa, calcolatrice alla mano, il Governo potrebbe incassare, da questa manovra, circa 250 milioni di euro l’anno.
C’è da dire che le proroghe, compresa quella di cui si vocifera, sono la diretta conseguenza del mancato accordo, tra Governo ed Enti Locali sulla famigerata questione territoriale (leggasi distanziometri che impediscono, guarda caso, proprio l’indizione delle gare).
Si tratta di un nodo gordiano, chiaramente, vista la contrapposizione tra i territori e la Sanità da una parte e gli operatori del settore e del bilancio dall’altra.
Due fazioni che sono essenzialmente contrapposte, ma che certamente dovranno trovare una sintesi per fare in modo che si sblocchi l’annosa questione. E chissà se l’offerta che il Governo ha fatto alle Regioni, ossia il 5% del gettito dei giochi, possa aiutare a sbloccare la questione.
Ad ogni modo, se anche tale proroga era tutto sommato prevedibile, la preoccupazione che possa nuovamente rallentare il confronto e dunque il riordino, c’è ed è tangibile.
Ma cos’altro potrà riservare la prossima Legge di Bilancio?
È troppo presto per dirlo, sempre secondo «Il Messaggero» non dovrebbero esserci invece sorprese sul Preu.
La tassazione degli apparecchi e in particolare delle AWP, in passato è stata sistematicamente ritoccata e ovviamente sempre in aumento, ad ogni provvedimento finanziario.
L’attuale misura per le AWP ha toccato ormai il 24% della raccolta; ciò significa che ha raggiunto il limite di sostenibilità da parte degli operatori ed un ulteriore balzello sarebbe davvero intollerabile.
Occhi ben aperti allora: il riordino della rete fisica e la nuova Legge di Bilancio sono i due provvedimenti su cui si concentra l’attenzione dell’intero settore.