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Divieto di vendita ai minori, a rischio la concessione di quattro tabaccai

Sorpresi quattro tabaccai che vendevano tabacco a minorenni.

Ecco, questa è una notizia che non vorremmo mai leggere. Eppure, è così!

Il comunicato stampa che il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Ancona ha diffuso il 1 febbraio scorso dice proprio questo.

Nell’ambito della consueta e costante azione di controllo del territorio, i militari delle Fiamme Gialle hanno contestato a ben quattro tabaccai della provincia di Ancona la vendita dei tabacchi ai minori.

Per questi rivenditori si apre un percorso complesso che prevede sanzioni e rischio di revoca della concessione.

La normativa prescrive una pesante sanzione pecuniaria, da 500 a 3.000 euro, oltre alla sospensione della licenza per 15 giorni. Nei casi di recidiva, poi, la sanzione aumenta e va da un minimo di 1.000 ad un massimo di 8.000 euro, inoltre l’Amministrazione procede alla revoca della licenza.

Ma ancor più non va dimenticato il Codice Penale, il quale prevede un’ammenda per chi vende o somministra tabacco a persona minore di anni 14, come apprendiamo sia accaduto per un tabaccaio di Senigallia.

Insomma, un gesto – quello di vendere ai minori – dalle ripercussioni pesantissime.

La notizia divulgata dalle Fiamme Gialle e ripresa da diverse testate giornalistiche precisa che «Gli interventi hanno avuto luogo presso esercizi commerciali situati nelle zone di maggiore aggregazione giovanile dell’intera provincia di Ancona, con particolare attenzione a quei rivenditori aventi i locali situati nei pressi di istituti scolastici. Le attività di indagine e i mirati appostamenti effettuati, hanno permesso di individuare diversi giovani che entravano presso le suddette tabaccherie per poi uscirne, come accertato nel corso delle operazioni svolte, con sigarette elettroniche o pacchetti di tabacco trinciato tra le mani. In un caso è stato accertato che un esercente di Senigallia aveva venduto del tabacco ad una ragazzina di soli 13 anni».

Sinceramente, crediamo che leggere notizie di tal genere vanifichi in un sol colpo il paziente lavoro che la Federazione Italiana Tabaccai ha portato avanti per tanti anni per la sensibilizzazione dell’opinione pubblica e dell’intera categoria alla tutela dei minori contro il tabagismo ed all’osservanza delle disposizioni di legge in materia.

Noi non demordiamo, continuiamo a ribadirlo.

La vendita di tabacco e sigarette elettroniche ai minori è vietata.

Non ci sono mezze misure, semplicemente è un’attività proibita dalla legge, che va sempre rispettata.

E poi è una questione di etica e di scelta consapevole, soprattutto per una categoria come quella dei tabaccai che si propone agli occhi dell’opinione pubblica e delle Istituzioni come unica nel suo genere per affidabilità e professionalità.

Per svolgere determinati servizi rivolti alla collettività, per mantenere l’esclusiva sui tabacchi e sul Lotto, per continuare a salvaguardare le tabaccherie, dobbiamo dimostrare affidabilità e capacità di tutelare i minori. In una parola, responsabilità.

Nessuna esitazione, quindi. Ed in presenza di un’evidente colpevolezza nessuno si sogni di chiedere un’assistenza legale FIT contro eventuali provvedimenti di sospensione della licenza. Chi sbaglia, paga.

Non bisogna vendere tabacchi ai minori e se si ha un dubbio sull’età, chiedere sempre il documento d’identità. Qualcuno sbufferà, ma pian piano diventerà normale adeguarsi.

Con le cinture di sicurezza in auto non è stato lo stesso? Oggi è un gesto automatico. Lo sarà anche chiedere ed esibire un documento.

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