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Il restauro dell'Apollo di Veio e dell'Eracle a Villa Giulia

Sample ImageLa Federazione Italiana Tabaccai, nell’ambito del suo progetto “FIT per l’arte e la cultura”, ha promosso il restauro dell’opera d’arte etrusca più famosa al mondo: l’Apollo di Veio. La splendida scultura in terracotta policroma e capolavoro dell’arte etrusca del VI sec. a. C. conservata nel Museo di Villa Giulia a Roma, è stata presentata al grande pubblico al termine di un accurato intervento di restauro che ha previsto anche un ampio programma di indagini scientifiche teso ad una più approfondita conoscenza tecnica dell’opera.Nel segno della continuità di attenzione all’arte e del “comunicare con arte” la FIT si è fatta promotrice del restauro, cercando di coinvolgere emotivamente, in questa affascinante impresa, non solo gli addetti ai lavori e gli appassionati d’arte, ma un più ampio pubblico. Per permettere questo sono state progettate due diverse modalità di interazione ai lavori in corso che hanno consentito, così, di poter assistere alle diverse fasi dell’intervento conservativo sia dal vivo, in maniera suggestiva attraverso un vetro di protezione in un cantiere allestito nella sala affrescata dello Zodiaco, posta al livello inferiore del Ninfeo sotto la loggia dell’Ammannati, sia mediaticamente seguendo on-line il restauro sul sito www.apollodiveio.it attraverso l’occhio discreto della web-cam di Culturalweb.

E lui l’Apollo, il bello dell’antichità che ha più di 2500 anni portati splendidamente, dopo quasi un secolo dal suo ritrovamento e dopo sei mesi di restauro conservativo, affascina quanti accorrono ad ammirarlo. In suo onore per la fine dei lavori di restauro è stata organizzata dalla FIT una conferenza stampa alla quale sono intervenuti i giornalisti di tutti i TG nazionali, dei giornali radio e le più grandi firme delle maggiori testate e delle riviste di settore e una festa inaugurale di tutto rispetto. Illuminazione scenografica e note di archi come cornice della meravigliosa serata in onore dell’Apollo con soddisfazione del Presidente FIT Cav. Giovanni Risso, del Segretario Generale FIT Sergio Baronci, del suo Vice Antonietta Borrelli, della Soprintendente dell’Etruria Meridionale Anna Maria Moretti, della Direttrice del Museo Francesca Boitani e del Direttore di Culturalweb del Ministero dei Beni Culturali Maurizio Pizzuto. Alla serata sono intervenuti numerosi dirigenti delle più note aziende che ruotano intorno al mondo dei tabacchi e dei servizi: Lottomatica, Sisal, Snai, Telecom Italia, Tim, Vodafone, Wind, British American Tobacco e Philip Morris Italy. Ma anche dirigenti della Pubblica Amministrazione, dell’Agenzia delle Entrate e dell’AAMS, il Capo di Gabinetto del Ministero per le Politiche Comunitarie Massimo Pensato e politici, come gli onorevoli Clemente Mastella, Ignazio La Russa e Giulio Maceratini, il Sottosegretario all’Economia e alle Finanze Manlio Contento, il Sottosegretario alla Difesa Filippo Berselli, i senatori Franco Danieli e Gerardo Labellarte. (nella foto da sin. l'on. Filippo Berselli, Sergio Baronci e l'on. Clemente Mastella)Ed inoltre personaggi dello spettacolo e del jet-set intervenuti per i festeggiamenti dell’Apollo come Franco Oppini con la moglie Ada Alberti, Mita Medici, Stefania Spugnini, Roberta Beta ed Eleonora Vallone, il principe Guglielmo Giovannelli e il giovane sceicco degli emirati arabi Muhammed Nawwab. Ma fra gli ospiti i più entusiasti erano proprio due noti critici d’arte, il prof. Claudio Strinati Soprintendente per il Polo Museale Romano e l’On. Vittorio Sgarbi (nella foto) che è rimasto a lungo in contemplazione dell’Apollo restaurato complimentandosi con il restauratore Tuccio Sante Guido per l’esecuzione dei lavori e con i vertici della FIT per l’importante iniziativa promossa.I lavori di restauro hanno permesso di riscoprire l’originale policromia e le tecniche di realizzazione utilizzate, ma soprattutto di ritrovare l’intensità dello sguardo dell’Apollo e la sua potenza espressiva. Tutte riscoperte effettuate attraverso un approfondito programma diagnostico e una complessa serie di indagini tecnico-scientifiche per consentire la corretta esecuzione dei lavori. Rinvenuta durante gli scavi nel più famoso santuario di Veio nei pressi di una delle porte della città antica, la statua fu ricomposta negli anni immediatamente successivi alla sua scoperta del 1916, assemblando i numerosi frammenti, e nel corso degli anni era stata oggetto solo di limitate operazioni di pulitura. L’Apollo infatti si presentava con le superfici divenute opache e grigiastre dall’uso ripetuto di cere e di sostanze grasse mentre le condizioni strutturali risultavano buone.Sono riemersi ora con il restuaro i cromatismi originari che tanta meraviglia avevano suscitato all’epoca della scoperta: il rosso violaceo del volto e il crema delle vesti sottolineate nelle pieghe del panneggio da sottili linee di colore bruno. La prepotente individualità stilistica dell’opera, straordinaria nella resa del movimento e nella incisività dei dettagli, è così riaffiorata in tutta la sua evidenza, dando all’Apollo quella potenza espressiva che lo ha reso unico. Oltre alla fotogrammetria, sono state eseguite le analisi endoscopiche che, connesse alle indagini radiografiche, hanno fatto luce sulla struttura portante utilizzata nella prima ricomposizione della statua; la fluorescenza a raggi X per evidenziare la tipologia dell’uso del colore ha rivelato la presenza esclusiva di ossidi minerali. La cottura della statua è certamente avvenuta in un’unica soluzione dimostrando le grandi capacità tecniche e creative del coroplasta.A questo intervento di restauro dell’Apollo farà seguito nei prossimi mesi, sempre grazie alla  Federazione Italiana Tabaccai, quello della statua dell’eroe Eracle (Ercole) con la quale Apollo formava un gruppo collocato, insieme ad altre statue, sulla sommità del tetto del tempio, ad oltre dodici metri d’altezza. Com’è noto il gruppo raffigurava il mito greco piuttosto raro, quello della contesa tra il dio e l’eroe per il possesso della cerva sacra di Delfi dalle corna d’oro, una delle fatiche compiute da Ercole prima della sua apoteosi tra gli dei dell’Olimpo. sito: www.apollodiveio.it (nella foto la loggia dell'Ammannati e la saletta dello "Zodiaco", al livello del ninfeo, in cui è esposta la statua dell'Apollo di Veio)

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