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Variazione tariffe 

Il giorno 01 giugno 2018 varieranno alcune tariffe di tabacchi lavorati.

Scarica il PDF con le sole variazioni

Ricordiamo che i nuovi prezzi al pubblico dovranno essere applicati esclusivamente a partire dal giorno in cui saranno pubblicati sul sito dell'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli:
(www.agenziadoganemonopoli.gov.it).

Concorso tesseramento 2009: ecco i vincitori!

Lo scorso 8 aprile alle 11.00 si è svolta, presso la sede nazionale della Federazione Italiana Tabaccai l’estrazione del concorso a premi abbinato alla Campagna Tesseramento 2009.

I premi messi in palio consistevano in 10 viaggi per 2 persone di una durata di 4 giorni (3 notti) ad Amsterdam, viaggio di gruppo che si svolgerà entro il prossimo mese di novembre.

In presenza del notaio Dr. Mario Fea che attestava la regolarità e la imparzialità delle operazioni si è proceduto all’estrazione dei 10 vincitori e delle 10 riserve, queste ultime nel caso in cui i primi estratti non siano in condizione di ricevere od usufruire del premio.

I vincitori del viaggio riceveranno nei prossimi giorni direttamente in tabaccheria una lettera raccomandata a conferma della vincita. La Federazione Italiana Tabaccai si congratula con tutti i vincitori.

 

VINCITORI 

  • Riv. 7 Cinto Euganeo (PR)
  • Riv. 3 Pizzoli (AQ)
  • Riv. 1 Sepino (CB)
  • Riv. 21 Tarvisio (UD)
  • Riv. 1 Selva di Progno (VR)
  • Riv. 123 Latina
  • Riv. 4 Stella (SV)
  • Riv. 1 Tergu (SS)
  • Riv. 8 Carpi (MO)
  • Riv. 5 Latronico (PZ)

 

RISERVE 

  • Riv. 1 Oppido Lucano (PZ)
  • Riv. 1 Cavargna (CO)
  • Riv. 60 Salerno
  • Riv. 1 San Martino Sannita (BN)
  • Riv. 85 Bergamo
  • Riv. 34 Macerata
  • Riv. 3 Torre de’Busi (LC)
  • Riv. 14 Monte San Pietro (BO)
  • Riv. 1 Marostica (VI)
  • Riv. 2 Guardia Piemontese (CS)

 

Gli interventi di Visco, D’Alema e Risso

Si sono conclusi a Roma i lavori del Convegno Nazionale della Federazione Italiana Tabaccai dal titolo “Quali scenari per la ripresa?”.
Il convegno, iniziato nel primo pomeriggio dell’8 novembre con la relazione del Presidente Nazionale, Giovanni Risso, è proseguito con l’intervento del vice ministro dell’Economia Vincenzo Visco che ha detto: “Per far ripartire il Paese è necessario recuperare i ritardi. Questo è l'obiettivo che dobbiamo porci da subito, siamo ancora in tempo. Altrimenti si rischia di fare un danno irreversibile''.

Restauro del frontone da Via di San Gregorio

Sample ImageAlla fine dell’Ottocento e precisamente nel 1878 vennero ritrovati in via di San Gregorio a Roma, al di sotto dei resti dell’incendio neroniano del 64 d.C., centinaia di frammenti di terracotta policroma appartenenti al frontone databile alla metà del II sec. a.C. La ricomposizione, oggetto della mostra, è frutto di dieci anni di studio e di un paziente e accuratissimo lavoro scientifico che ha permesso a Laura Ferrea (archeologa dei Musei Capitolini e curatrice della mostra) di individuare, inoltre, preziosi elementi decorativi inediti. Un restauro e una mostra che, come ha sottolineato l’Assessore alle Politiche Culturali del Comune di Roma Gianni Borgna, «sono state rese possibili soprattutto grazie al contributo della FIT Federazione Italiana Tabaccai». La FIT, è infatti unico sponsor, di questo importante restauro a sottolineare la continuità nel sostenere il nostro prezioso patrimonio storico artistico.

Si sono conclusi i lavori di restauro del Busto di Medusa di Gian Lorenzo Bernini (Napoli 1598-Roma 1680) e della base settecentesca conservati a Roma, presso i Musei Capitolini, nel Palazzo dei Conservatori. Il restauro conservativo, diretto da Elena Bianca Di Gioia, progettato e realizzato dai restauratori Tuccio Sante Guido e Giuseppe Mantella, si è avvalso di indagini diagnostiche non distruttive e dello studio delle tecniche di esecuzione e di finitura delle superfici marmoree. Il restauro è stato realizzato grazie al sostegno della Federazione Italiana Tabaccai & di Logista Italia nell’ambito del progetto FIT per l’Arte e la Cultura.

Iniziato il restauro dl Busto di Medusa di Gian Lorenzo Bernini

Sono appena iniziati i lavori di restauro del Busto di Medusa di Gian Lorenzo Bernini (Napoli 1598-Roma 1680) e della base settecentesca conservati nel Palazzo dei Conservatori ai Musei Capitolini a Roma. Il restauro conservativo, diretto da Elena Bianca Di Gioia ed eseguito dai restauratori Tuccio Sante Guido e Giuseppe Mantella, sarà preceduto da indagini diagnostiche non invasive e completato dall’analisi delle tecniche di esecuzione e di finitura delle superfici marmoree. Il restauro è realizzato grazie al sostegno della Federazione Italiana Tabaccai & di Logista Italia nell’ambito del progetto FIT per l’Arte e la Cultura.I lavori di restauro del Busto di Medusa, della durata di quattro mesi, sono stati ideati come cantiere aperto allestito nella Sala di Annibale e permetteranno ai visitatori di osservare direttamente il procedere degli interventi conservativi in ogni loro fase.Considerata dalla critica una delle opere più problematiche di Gian Lorenzo Bernini, fu probabilmente realizzata nei primi anni di pontificato di papa Innocenzo X Pamphilj, tra il 1644 e il 1648, quando l'artista fu allontanato dalla corte pontificia come creatura dei Barberini e la sua fama fu temporaneamente oscurata per lo smacco professionale subito a causa della demolizione del Campanile della Basilica di San Pietro (1646).  Il Busto di Medusa sembra rientrare nel novero di quelle sculture eseguite "per suo studio e gusto" (come sarà la Verità del 1646, rimasta nel suo studio e legata per testamento in perpetuo alla sua famiglia), frutto di una personale meditazione dell'artista sulle finalità della scultura e sulle virtù dello scultore. In questa opera, che non ha precedenti iconografici e iconologici nella sua originalissima interpretazione del mito, lo scultore riprende il tema del confronto tra scultura e poesia già sviluppato nei gruppi giovanili per il cardinale Scipione Borghese. Ma dopo Virgilio e Ovidio è forse un madrigale di Giovan Battista Marino che gli offre lo spunto per "autenticar coi fatti il suo valore" e sconfiggere nemici e detrattori in uno dei momenti più critici della sua carriera. Medusa, con il volto di una bellezza classica e dai lineamenti morbidi, osserva in un immaginario specchio la sua immagine riflessa ed è colta nel momento in cui prende coscienza dell'atroce beffa e, materialmente davanti ai nostri occhi, le morbide carni trascolorano, le serpi guizzanti tra i capelli si paralizzano e la sua espressione di dolore e angoscia si fissa per sempre nel marmo. Un'altra prova delle capacità di Bernini di cogliere nella scultura il climax di un'azione transitoria e la contraddittoria complessità di uno stato d'animo umano. Ma il Busto di Medusa, nelle intenzioni dell'artista è anche una raffinata metafora barocca sul potere della scultura e sul valore dello scultore. Come Medusa "dimostra la vittoria, che ha la ragione degli inimici contrarij alle virtù" (Cesare Ripa, Iconologia, 1603, 426), la Medusa di Bernini lascia letteralmente "impietriti" dallo stupore i suoi nemici e detrattori con la sua arma più affilata: la virtù del suo scalpello.

 l'Adorazione del mistero. Frà Bartolomeo nel segno di Leonardo

Enigma per eccellenza e banco di prova per i massimi studiosi di storia dell’arte e “conoscitori” dalla metà dell’Ottocento in poi, il tondo della Galleria Borghese raffigurante L’Adorazione del Bambino è stato riferito ai nomi più diversi. Dopo il nome di Raffaello (che compare in un Inventario Borghese alla fine del secolo XVIII) sono stati via via proposti: Sodoma, Cesare da Sesto, Lorenzo di Credi, Piero di Cosimo, la bottega del Verrocchio, Girolamo da Santacroce e Ridolfo del Ghirlandaio.Come per tanti altri dipinti conservati nella Galleria Borghese, per dirimere il mistero attributivo, sono state fondamentali le intuizioni di Roberto Longhi che è stato il primo, nel 1926, a proporre l’autografia di Fra’ Bartolomeo, nel periodo antecedente al suo ingresso nell’ordine domenicano (1500). Dopo la grande mostra antologica che Firenze ha dedicato nel 1996 al pittore fiorentino, ripercorrendone in toto l’attività, le indagini diagnostiche e il restauro scientifico dell’Adorazione Borghese che presentiamo ora, vengono a chiarire ulteriormente la tecnica di esecuzione di Fra’ Bartolomeo, con un contributo molto importante per la conoscenza dei disegni preparatori e dei pigmenti.

Il restauro dell'Apollo di Veio e dell'Eracle a Villa Giulia

Sample ImageLa Federazione Italiana Tabaccai, nell’ambito del suo progetto “FIT per l’arte e la cultura”, ha promosso il restauro dell’opera d’arte etrusca più famosa al mondo: l’Apollo di Veio. La splendida scultura in terracotta policroma e capolavoro dell’arte etrusca del VI sec. a. C. conservata nel Museo di Villa Giulia a Roma, è stata presentata al grande pubblico al termine di un accurato intervento di restauro che ha previsto anche un ampio programma di indagini scientifiche teso ad una più approfondita conoscenza tecnica dell’opera.Nel segno della continuità di attenzione all’arte e del “comunicare con arte” la FIT si è fatta promotrice del restauro, cercando di coinvolgere emotivamente, in questa affascinante impresa, non solo gli addetti ai lavori e gli appassionati d’arte, ma un più ampio pubblico. Per permettere questo sono state progettate due diverse modalità di interazione ai lavori in corso che hanno consentito, così, di poter assistere alle diverse fasi dell’intervento conservativo sia dal vivo, in maniera suggestiva attraverso un vetro di protezione in un cantiere allestito nella sala affrescata dello Zodiaco, posta al livello inferiore del Ninfeo sotto la loggia dell’Ammannati, sia mediaticamente seguendo on-line il restauro sul sito www.apollodiveio.it attraverso l’occhio discreto della web-cam di Culturalweb.

Restauro e musealizzazione ceramiche castello di Ostia antica

 

Sample ImageDopo che nel secolo scorso erano stati ritrovati nel Castello e nel Borgo ostiense, in diverse campagne di scavo, numerosi pezzi ceramici tardomedievali e rinascimentali, sia di pregio che di uso comune, la Soprintendenza per i Beni Archeologici di Ostia aveva dovuto riporli gelosamente nelle casse dei depositi del Castello in attesa di poterli restaurare e così di studiarne provenienza, fattura e materiali ceramici. Le ceramiche rinvenute, costituiscono una importante testimonianza delle abitudini di vita e delle relazioni commerciali della popolazione locale, della guarnigione militare di stanza nel Castello ostiense, e della corte papale che in alcuni periodi ha risieduto nella rocca di Ostia. Con il restauro conservativo di queste ceramiche, realizzato grazie al sostegno della Federazione Italiana Tabaccai, sponsor sia del restauro che della musealizzazione nel mastio del Castello, è stato così possibile, approfondirne l’analisi conoscitiva ed esporre, finalmente al pubblico, in mostra permanente, tutti i sessantaquattro pezzi recuperati, nella loro sede originale. Un contributo fondamentale alla valorizzazione ed al godimento pubblico dell’edificio fortificato ostiense, questo, definito dalla Soprintendente Anna Gallina Zevi “un felice incontro quello con Federazione Italiana Tabaccai  sponsor illuminato” che ha raccolto l’appello della Soprintendenza per i Beni Archeologici di Ostia.

 

Restauro della 'Cappella De Sylva' di G.L. BERNINI

Sample ImageLa FIT  è sponsor di un importante restauro quello della Cappella de Sylva di Gian Lorenzo Bernini nella Chiesa di S. Isidoro a Roma, con la direzione dei lavori di Angela Negro funzionario della Soprintendenza ai Beni artistici e storici di Roma ed eseguito da esperti restauratori del Bernini Adriano Luzi e Luigi De Cesaris. Alla cappella, che per secoli è stata trascurata dalla critica d’arte ed erroneamente considerata un’opera di bottega, proprio attraverso questo restauro è stato consentito di recuperare la vera paternità, facendo luce sull’ideazione e la progettazione che appartengono inequivocabilmente al Bernini, come documentato dai disegni preparatori conservati nel museo di Lipsia e come ricordato  ad eterna memoria nell’iscrizione sul cartiglio marmoreo ma eseguito dai suoi più stretti collaboratori.Un restauro importante dal punto di vista storico e artistico che ha permesso di recuperare e “riscoprire” l’originale decorazione berniniana completamente rimaneggiata nell’Ottocento per eccesso di pruderie.

La Voce del Tabaccaio

VDT numero 15 dell' anno 2025

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